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"Freaks: une de plus fascinantes et cruelles méditation sur la condition humaine"

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In occasione del ritorno nelle sale italiane di Freaks, capolavoro maledetto di Tod Browning, in versione restaurata nell'ambito del progetto Il Cinema Ritrovato al cinema, proponiamo una breve rassegna stampa d'epoca, in italiano e francese, a partire da materiali conservati presso il Fondo Giovanni Calendoli / Patrimonio Archivistico della Cineteca di Bologna (il fondo è consultabile su prenotazione):

"Freaks est une de plus fascinantes et cruelles méditations sur la condition humaine que le cinéma nous a jamais proposées. Réalisé en 1932, Freaks ressemble a un mystère médioeval où planerait de surcroît le souvenir fantasmagorique de Jérôme Boch et de Brughel. Le génie de tod Browning est d'avoir complètement repensé et démythifié la notion de 'monstruosité' en fonction du monde du cirque, qu'il connaissait bien, d'une poésie fantastique dont il possédait, à rare degré, l'intuition".
Michel Capdenac, Au miroir des 'monstres', in Les Lettres françaises, 12-18 febbraio 1969

"Raccomandiamo a chiunque ami il cinema, d'arte e di impegno civile, di non lasciarsi sfuggire l'occasione (rara) di vedere questo capolavoro della storia del cinema, che è rimasto a lungo ignorato, divenendo il prototipo dei 'film maledetti'. Il film praticamente non circolò: pare che, a dissuadere la distribuzione e gli esercenti, fu il disastroso esito di una preview a San Diego, durante la quale, si dice, alcuni spettatori fuggirono inorriditi dalla sala. Ad ogni modo una censura non scritta lo vietò in quasi tutti i paesi; si pensi che in Gran Bretagna il film vide la luce appena nel 1963, vale a dire 31 anni dopo la sua realizzazione, e in Francia addirittura nel '69. La stessa copia che tra tre giorni viene proiettata al Film Studio. Un numero di Bizarre, dedicato al cinema del terrore, parla di 7 bobine d'una durata complessiva di 90 minuti; la copia che qui viene proiettata, invece, non supera di molto i 60".
Callisto Cosulich, Tra le quinte del circo la rivolta dei 'diversi', in Paese Sera, 24 gennaio 1975

"«Datemi qualcosa che cancelli il successo di Frankenstein» pare avesse ordinato l'onnipotente Irving Thalberg della MGM ai suoi collaboratori. Era il 1932, il mostro creato dalla Universal stava registrando un invidiabile record di incassi. Bisognava battere la concorrenza. Il difficile compito fu affidato al regista Browing che, prendendo lo spunto da un libro di Tod Robbins, intitolato Spurs, decise di sostituire al mostro inventato dalla fantasia di Mary Shelley una parata di creature inquietanti per la loro disgraziata, reale deformità".
S. C., L'orrore proibito degli anni trenta, in La Stampa, 31 dicembre 1976

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