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Lo scandalo della 'Dolce vita'

23 aprile 2010

A cinquant’anni esatti dall’uscita in sala, le voci ‘contro’ sono da tempo sopite: non fu così tuttavia nel 1960, quando La dolce vita scosse le ‘coscienze’ di un’Italia bigotta.
Delle controverse vicende legate al capolavoro felliniano parlerà Roberto Chiesi sabato 24 aprile, alle ore 16 a MAMbo, nell’ambito di Fellini. Dall’Italia alla luna, portando una serie di documenti a testimonianza delle reazioni dell’epoca.
La dolce vita sarà proiettato in serata al Cinema Lumière (ore 20), preceduto da due brevi filmati che mostrano, il primo, Fellini sul set della scena della fontana di Trevi, il secondo, Georges Simenon che offre il suo giudizio sul film. A conclusione del programma, il documentario Noi che abbiamo fatto la dolce vita, di Gianfranco Mingozzi.
Lo stesso Roberto Chiesi introdurrà la proiezione, a cui purtroppo non parteciperà Anouk Aimée, diversamente da quanto annunciato (rimane invece confermata la proiezione di Lola, donna di vita di Jacques Demy, interpretato da Anouk Aimée, in programma domenica 25 aprile alle ore 18.15).
Sempre La dolce vita verrà invece presentata da Goffredo Fofi martedì 27 aprile, alle ore 21 al Cinema Lumière.

Presentazione a cura di Roberto Chiesi:
"Riteniamo Fellini colpevole di aver voluto scientemente contribuire alla causa dell’anti-Nazione, suggerendo attraverso il suo film l’imprescindibile necessità di distruggere l’attuale nostra struttura sociale per sostituirla con un’altra ricalcata sul modello sovietico".
"Non ho visto il film ma mi hanno detto che uno dei momenti moralmente meno scabrosi è quello dello spogliarello di una dama della ‘bella società’. Il resto è ancora più marcio, più squallido. (…) La nausea ovunque. Una serie laida di cose che se dovessero essere raccontate in tribunale il processo si svolgerebbe a porte chiuse".
Questi due attacchi contro La dolce vita di Federico Fellini appartengono rispettivamente al quotidiano "Il Secolo d’Italia" (13 febbraio 1960) e a padre Paolino Quattrocchi, parroco della chiesa di Parma. Esemplificano il tenore delle violente reazioni che il film di Fellini suscitò nell’Italia più retriva, presto appannate dal trionfo internazionale ottenuto da La dolce vita, dal festival di Cannes, dove vinse la Palma d’Oro, agli Stati Uniti.
Nel corso dell’incontro al MAMbo, verrà presentata una serie di documenti filmati e giornalistici diventati referti di un’epoca lontana, emblematici dell’effetto deflagrante che il film di Fellini suscitò nell’Italia alle soglie del boom economico. Fra i documenti presentati, la gratuita e moralistica condanna contro il film che Giovannino Guareschi inserì nel suo contributo al film La rabbia (1963), la spassosa e acuta rievocazione dello scandalo sollevato dal film, a distanza di appena un anno dall’uscita, nel film Divorzio all’italiana (1961) di Pietro Germi e le risposte, ironiche e perplesse, dello stesso Fellini a tanto clamore, in interviste filmate del 1960.

Fellini. Dall’Italia alla luna

Sabato 24 aprile

Ore 16, MAMbo
Lo scandalo della Dolce vita
Incontro con Roberto Chiesi
Ingresso libero

Ore 20, Cinema Lumière
LA DOLCE VITA (Italia/1960) di Federico Fellini (173’)
Copia proveniente da Cinecittà Luce
Fellini sul set della sequenza della fontana di Trevi (1959, 3’)
Georges Simenon su La dolce vita (3’)
Introduce Roberto Chiesi
"La dolce vita di Fellini è troppo importante perché se ne possa parlare come si fa di solito di un film. […] Fellini è senza dubbio ‘autore’, non ‘regista’. Perciò il film è unicamente suo. […] L’inquadratura e i movimenti di macchina creano sempre intorno all’oggetto una specie di diaframma, che ne complica e rende il più possibile irrazionale e magica la sua immissione e la sua concatenazione di rapporti con il mondo che lo circonda". (Pier Paolo Pasolini)
a seguire
NOI CHE ABBIAMO FATTO LA DOLCE VITA (Italia/2009) di Gianfranco Mingozzi

Ufficio Stampa:
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