Mercoledì 2 luglio 201416.30
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni

IL FOCOLARE DOMESTICO / IL PICCOLO CERINAIO

IL FOCOLARE DOMESTICO 
(Italia/1914) R.: Nino Oxilia. D.: 39'. Did. olandesi

Sog.: A. Gera. Int.: Maria Jacobini (Granata), Dillo Lombardi (Carlo Silvestri), Giovanni Spano (Mayer), Alberto Nepoti, Piera de' Ferrari. Prod.: Savoia Film.
35mm. L.: 799 m. D.: 39' a 18 f/s. Col. Didascalie olandesi / Dutch intertitle
Da: The Desmet Collection of EYE Filmmuseum

 

IL PICCOLO CERINAIO
(Italia/1914) R.: Augusto Genina. D.: 17'. Did. italiane

Sog.: Augusto Genina. Int.: Leda Gys (Laura), Ermanno Roveri (Frugolino). Prod.: Celio Film
35mm. L.: 350 m. D.: 17' a 18 f/s. Bn. Didascalie italiane / Italian intertitles
Da: CSC - Cineteca Nazionale

A seguire conferenza di Giovanni Lasi sul regista Nino Oxilia e presentazione del Dvd SANGUE BLEU (Italia/1914), nuova edizione di Cineteca di Bologna e Eye - Filmmuseum

 

Nino Oxilia è una figura di rilievo nella scena culturale italiana di inizio Novecento: ancora giovanissimo frequenta il gruppo di  intellettuali torinesi che gravitano intorno alla figura di Arturo Graf e di cui fanno parte Massimo Bontempelli, Emanuele Sella, Antonio Rubino e il gruppo dei poeti crepuscolari di Guido Gozzano. Poeta, giornalista,  scrittore, drammaturgo, Oxilia, poco più che ventenne, si avvicina al cinema come sceneggiatore, diventando, nel giro di pochi anni, uno dei più celebrati direttori artistici del panorama nazionale. Raffinato intellettuale e artista poliedrico Nino Oxilia si distinguerà non solo come metteur en scène di grande talento ma anche come geniale e lungimirante teorico del linguaggio cinematografico. Nel 1913 Oxilia ha già diretto per la Savoia alcuni film di successo come In hoc signo vinces, Il cadavere vivente, Il velo di Iside, tutti interpretati da Maria Jacobini, sua attrice prediletta e sua compagna nella vita. All'inizio del '14 Oxilia gira Il focolare domestico: protagonista ancora la Jacobini. L'intreccio drammatico del soggetto si addice alla sensibilità del giovane direttore artistico: la passione amorosa, l'avidità di denaro, la sconsolata malinconia, il sacrificio supremo diventeranno le coordinate essenziali della sua intera filmografia. Nino Oxilia già in questo film dà saggio di rara maestria nella gestione degli spazi, nell'uso drammatico della luce, nell'abilità di cogliere con la macchina da presa le espressioni minime dei volti, i gesti impercettibili dei corpi. Alla fine del 1914 Oxilia è alla Celio, dove ha modo di dirigere Francesca Bertini in Sangue bleu, il capolavoro che gli assicura fama e notorietà. Nel 1915, per la Cines, porta sugli schermi un suo soggetto, Fior di male, dramma intenso e straziante che mette in scena assieme a Carmine Gallone; questa volta sul set, un'altra sublime protagonista del cinema muto italiano: Lyda Borelli. Nello stesso periodo Oxilia, di nuovo con la Borelli, ha avviato le riprese di Rapsodia satanica, il film che rappresenta la vetta massima della sua produzione e che uscirà, per ragioni ancora poco chiare, solo nel luglio del '17, a pochi mesi dalla morte del metteur en scène, che cade in battaglia, a soli ventotto anni, il 18 novembre. Un anno più tardi arriva nelle sale Addio giovinezza!, film tratto dal testo teatrale che, nel 1911, lo aveva reso celebre e che lo stesso Oxilia avrebbe dovuto girare: troppo tardi... dietro la macchina da presa Genina, davanti all'obiettivo una sconsolata Maria Jacobini.

Giovanni Lasi

 

Nino Oxilia was an important figure on the Italian cultural scene at the beginning of the twentieth century: at a very young age he was involved with the group of intellectuals revolving around Arturo Graf including Massimo Bontempelli, Emanuele Sella, Antonio Rubino and Guido Gozzano's group of crepuscolari poets. Poet, journalist, writer and playwright, Oxilia started in film as a screenwriter in his early twenties and within a few years was one of the most well-known artistic directors in Italy. An accomplished intellectual and versatile artist, Oxilia distinguished himself not only as a very talented metteur en scène but also as a brilliant and insightful theorist of the film language.
In 1913, Nino Oxilia was just over twenty, and yet he had already directed successful films for Savoia such as In hoc signo vinces, Il cadavere vivente and Il velo di Iside, all starring Maria Jacobini, his actress of choice and partner in real life. At the beginning of 1914, Oxilia directed Il focolare domestico: once again Jacobini played the lead. The dramatic plot of the story was in perfect harmony with the young director's sensibility: passionate love, money and greed, inconsolable melancholy and the ultimate sacrifice, themes that would all become the underlying coordinates of his films. In this film, Oxilia shows a rare ability when it comes to space, the dramatic use of light and capturing on film emotions with minimal facial expressions and the imperceptible vocabulary of body language. At the end of 1914, Oxilia was working for Celio where he directed Francesca Bertini in Sangue bleu, the masterpiece that gave him success and fame. In 1915, he brought his own screenplay Fior di male to the screen for Cines. The film is an intense and excruciating drama directed by Carmine Gallone; this time, the leading actress was another sublime silent film star, Lyda Borelli. During that same period, Oxilia started directing Borelli in yet another film, Rapsodia satanica, his highest filmmaking achievement that for reasons still unknown was released only in 1917, a few months after the death of its metteur en scène who fell in battle at the age of twenty-eight on November 18. A year later, Addio giovinezza!, adapted from the 1911 play that had made Oxilia famous, was released in theaters: Oxilia himself should have made the picture, but too late... behind the camera Genina and in front a dejected Maria Jacobini.

Giovanni Lasi

 

SANGUE BLEU

Sog.: Alberto Fassini. Scen.: Guglielmo Zorzi. F.: Giorgino Ricci. Int.: Francesca Bertini (principessa Elena di Montvallon), André Habay (Wilson), Angelo Gallina (Principe Egon di Montvallon), Fulvia Perini (contessa Simone de la Croix), Anna Cipriani (Diana), Elvira Radaelli, Amedeo Ciaffi. Prod.: Celio Film
35mm. L.: 1308 m. D.: 64' a 18 f/s. Col. Didascalie olandesi / Dutch intertitles
Da: EYE Filmmuseum (The Desmet Collection), Fondazione Cineteca di Bologna.

 

Dal 1912 al 1914, la Celio produce venticinque titoli con Francesca Bertini, o meglio: intorno alla centralità del suo Nome, intorno al suo corpo auratico, e a quella sua luna storta, espressione meno profonda della scollatura che le fende la schiena. Sangue bleu è il film che la elegge a diva; Baldassarre Negroni se n'era appena andato; l'inscenatura è di Nino Oxilia, che qui profila le sue modanature di luce e imprime il suo squisito spirito geometrico. La principessa Elena ha una piccola figlia e un marito; il marito ha un'amante. Elena scopre la tresca: la vediamo che sola, elegantissima, sguardo perso nel vuoto, avanza lungo la profondità di campo in un corridoio zebrato di luce. Questo spazio è un dispositivo: nel percorso, Elena appare/scompare, incede sonnambolica fino in primo piano sorretta da una pura alternanza di ombra e luce: una tale creatura esiste provvisoriamente solo grazie a questa sfilata intermittente (cioè fotogrammatica: flickering), qui offerta a figurazione di un'anima afflitta, cioè sospesa alla sua penosa opzione: o donna o madre. Quando la piccola Diana le viene tolta, Bertini posa straziata, in primo piano, con perfetta iconografia del do- lore per lutto. Scena, questa, propria mente melodrammatica, reduplicata en abyme nel finale di una Madama Butterfly. Ricattata e costretta a danzare in pubblico il 'tango della morte', Bertini fuma spavalda, sceglie lei il partner (un gaucho), quindi esegue i passi della danza spudorata. (Sicuro precedente: Afgrunden/L'abisso, 1910, di Urban Gad). Alla fine, secondo copione, irrompe il ricattatore armato di coltello: Elena esce dalla finzione e rivolge l'arma contro il proprio petto. Ecco cos'è una signora: sangue bleu. Ecco cos'è una Diva: italiana.

Michele Canosa

 

From 1912 to 1914, Celio Films pro duced twenty-five films with Bertini - or more precisely  around  the  presence of her Name, her mystical body, her moodiness (which did not run as deep as the plunging cut of the back of her dresses). Sangue bleu was the actress's penultimate film for Celio; Negroni had just left, so the staging was by Nino Oxilia, who framed scenes with mouldings of light and his exquisite esprit de géometrie. Elena (Bertini), the Princess of Montvallon, has a young daughter and a husband; her husband has a mistress. Elena discovers the affair: we see her alone, gazing into emptiness, moving forward through the depth of field from the back of a vast hallway crossed with light - the first of many défilés. The space is a device: as she moves, Elena appears/disappears, emerges/vanishes, struts like a sleepwalker to a close-up, held together by a mere alternation of shadow and light (from the side windows). This creature exists temporarily through an intermittent display of flickering, here representing a conflicted state of mind with a painful choice: woman, or mother? When they take little Diana away from her, Bertini is in the foreground, in a pose of anguish (the iconography of mourning). A melodramatic scene that is promptly dramatized - reduplicated en abyme - in Elena's highly applauded Madama Butterfly finale in a café chantant performance.  Blackmailed and forced to dance at a public venue, Bertini smokes haughtily, chooses her partner (a gaucho) and performs all the steps of the shameless dance. (Surely coming from Afgrunden/L'abisso, 1910, by Urban Gad). at the end, according to the script (tango of death), the vilain interrupts the dance armed with a knife: Elena leaves the make-believe scene behind, and stabs herself in the chest. That is what a lady is - sangue bleu. That is what a Diva is - an Italian one.

Michele Canosa

Accompagnamento al piano di Antonio Coppola

Accompagnamento Musicale Accompagnamento Musicale
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 174
Aria Condizionata
Accesso e servizi per disabili
Il nostro cinema aderisce al circuito CinemAmico: è possibile utilizzare l’applicazione MovieReading® per i film di cui è prevista audiodescrizione e/o sottotitolazione sull'applicazione.
Tel. 051 2195311