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Sabato 28 giugno 2014 21.30
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni

DAS CABINET DES DR. CALIGARI

(Il gabinetto del dottor Caligari, Germania/1920) R.: Robert Wiene. D.: 75' Did. tedesche. Digitale

T. it.: Il gabinetto del dottor Caligari. T. int.: The Cabinet of Dr. Caligari Sog., Scen.: Carl Mayer, Hans Janowitz. F.: Willy Hameister. Scgf.: Hermann Warm, Walter Reimann, Walter Röhrig. Int.: Werner Krauß (Dr. Caligari), Conrad Veidt (Cesare), Friedrich Fehér (Francis), Lil Dagover (Jane), Hans Heinrich von Twardowski (Alan), Rudolf Lettinger (Dr. Olsen). Prod.: Erich Pommer, Rudolf Meinert per Decla Film Gesellschaft, Berlin DCP. D.: 75'. Virato / Toned Didascalie tedesche con sottotitoli inglesi / German intertitles with English subtitles Da: Murnau Stiftung.
Restaurato nel 2014 da Murnau Stiftung e Cineteca di Bologna presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata / Restored in 2014 by Murnau Stiftung and Cineteca di Bologna at L'Immagine Ritrovata laboratory

 

Accompagnamento al piano di Antonio Coppola

 

Pietra miliare del cinema tedesco, leggendario classico del muto, precoce esempio di thriller psicologico, primo successo internazionale della cinematografia tedesca dopo la Prima guerra mondiale, prototipo del cinema espressionista: Das Cabinet des Dr. Caligari è tutte queste cose. Malgrado la sua importanza, per decenni si è continuato a proiettare il film in una forma vecchia e logora. Nonostante i restauri a cura del Filmmuseum di Monaco (1980), del Bundesarchiv-Filmarchiv di Coblenza (1984) e del programma europeo MEDIA ('progetto Lumière', 1995) avessero prodotto importanti miglioramenti estetici, tutti questi lavori si sono scontrati con limiti di natura fisica. Persistevano vari segni di degrado: la tipica patina da 'vecchio film muto' fatta di sporcizia, graffi e righe che infestavano l'immagine come fantasmi; il forte contrasto, che spesso riduceva i volti degli attori a superfici bianche; l'instabilità dell'immagine e i frequenti salti; le didascalie di difficile lettura. Le fonti su cui si basavano i tre restauri fotochimici erano diverse, ma tutte contenevano quei difetti.

Oggi, a quasi vent'anni dall'ultimo restauro, la Fondazione Friedrich Wilhelm Murnau di Wiesbaden ha usato per la prima volta il negativo camera custodito dal Bundesarchiv-Filmarchiv di Berlino e ha riunito i materiali migliori conservati negli archivi di tutto il mondo. Il restauro digitale a 4K è stato eseguito dal laboratorio L'Immagine Ritrovata di Bologna. Das Cabinet des Dr. Caligari non è mai stato vittima di tagli imposti dalla censura o dal produttore: per questo motivo non ci si attendeva scoperte sensazionali e scene tagliate. Ciò nondimeno, la nuova versione presenta il film nella sua forma più completa: il conseguimento di questo risultato era una delle sfide cruciali del progetto.

Anke Wilkening

Il fatto è che si mira a creare inquietudine e terrore. La varietà delle inquadrature diventa quindi secondaria. In Caligari, l'interpretazione espressionista è riuscita con raro successo a evocare la 'fisionomia latente' di una piccola città medievale dai vicoli tortuosi e oscuri, budelli stretti rinserrati tra case sgretolate le cui facciate sbilenche non lasciano mai entrare la luce del giorno. Porte cuneiformi dalle ombre pesanti e finestre oblique dai vani deformi sembrano rodere i muri. Davanti all'esaltazione bizzarra che emana da questa scenografia sintetica di Caligari, ricordiamoci di una dichiarazione di Edschmid: "l'espressionismo si muove in un'eccitazione perpetua". Queste case o questo pozzo appena schizzato all'angolo di una stradina sembrano infatti vibrare di una straordinaria vita interiore.

Lotte H. Eisner, Lo schermo demoniaco, Editori Riuniti, Roma 1983

 

A landmark movie of German cinema, a classic of the silent movie genre, an early example of the psychological thriller, German cinema's first international success after the First World War, a prototype of expressionist cinema, and the stuff of legend - Das Cabinet des Dr. Caligari is many things.

Despite its prominent status, for decades the movie was shown in a rather tired old format. Although restorations by the Filmmuseum München (1980), the Bundesarchiv-Filmarchiv in Koblenz (1984) and as part of the 'Lumière' European MEDIA project (1995) brought important aesthetic improvements, all these works came up against their physical limits. Various signs of wear remained - the typical patina of an 'old silent movie': dirt, scratches and lines that flitted through the picture like white ghosts, hard contrast, that often reduced the actors' faces to white surfaces; picture unsteadiness, and a lot of shots with jump cuts and title cards that were hard to read. The three photochemical restoration approaches relied on different sources, but they all used prints that already contained these defects. Not until now, almost twenty years after the last restoration, has the FriedrichWilhelm-Murnau Foundation in Wiesbaden used the film's camera negative from the Bundesarchiv-Filmarchiv in Berlin for the first time, and also gathered together all existing historic prints from film archives worldwide. The digital image restoration in 4K resolution was carried out by the laboratory L'Immagine Ritrovata. Das Cabinet des Dr. Caligari has never fallen victim to interventions by censors or cuts by the producer, so sensational new discoveries of lost scenes were not expected. Nevertheless, the new version presents the film in its most complete form to date. Achieving this was one of the biggest challenges in the project.

Anke Wilkening

But what matters is to create states of anxiety and terror. The diversity of planes has only secondary importance. In Caligari, the Expressionist treatment was unusually successful in evoking the 'latent physiognomy' of a small medieval town, with its dark twisting back-alleys boxed in by crumbling houses whose inclined facades keep out all daylight. Wedge-shaped doors with heavy shadows and oblique windows with distorted frames seem to gnaw into the walls. The bizarre exaltation brooding over the synthetic sets of Caligari brings to mind Edschmid's statement that "Expressionism evolves in a perpetual excitation." These houses and the well, crudely sketched at an alley-corner, do indeed seem to vibrate with an extraordinary spirituality.

Lotte H. Eisner, The Haunted Screen, University of California Press, Berkeley

Proiezioni:
Sabato 28 giugno 2014
Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni
21.30
L'evento è parte di: Il Cinema Ritrovato
Ritrovati&Restaurati
Accompagnamento Musicale Accompagnamento Musicale
Dettagli sul luogo:
Piazzetta Pier Paolo Pasolini (ingresso via Azzo Gardino 65)

Numero posti: 174
Aria Condizionata
Accesso e servizi per disabili
Il nostro cinema aderisce al circuito CinemAmico: è possibile utilizzare l’applicazione MovieReading® per i film di cui è prevista audiodescrizione e/o sottotitolazione sull'applicazione.
Tel. 051 2195311