Bookmark and Share

UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO

(A Streetcar Named Desire, USA/1951)

Regia: Elia Kazan. Soggetto: dalla pièce omonima di Tennessee Williams. Sceneggiatura: Tennessee Williams. Fotografia: Harry Stradling. Montaggio: David Weisbart. Scenografia: Richard Day. Musica: Alex North. Interpreti: Vivien Leigh (Blanche DuBois), Marlon Brando (Stanley Kowalski), Kim Hunter (Stella), Karl Malden (Mitch), Rudy Bond (Steve), Nick Dennis (Pablo), Peg Hillias (Eunice), Richard Garrick (il dottore). Produzione: Charles K. Feldman per Warner Bros. Durata: 122'
Versione originale con sottotitoli italiani
Copia proveniente da Warner Bros. per concessione di Park Circus


Kazan - forse il miglior direttore di attori del cinema americano del dopoguerra - ha probabilmente, col fiuto che gli era proprio, accettato proprio per questo un'attrice [Vivien Leigh] di tutt'altre scuole e tradizioni che l'Actors Studio (è noto che Kazan, il quale pure era stato abbondantemente consultato da Olivier, non amava la messinscena londinese del Tram, e accettò la Leigh perché i produttori esigevano ‘un nome' per un film non facile, e Brando non era ancora tale). La macchina da presa, mobilissima dentro la teatrale scenografia del film, coglie le reazioni dell'attrice carpendo, da professionista agguerrita, notazioni quasi da psicodramma. Ma è Brando a ‘rubare' il film. Animalesco e sensuale, violento e infantile, il suo Stanley mette in mostra in jeans e t-shirt, magari strappati sul dorso nella scena madre con Stella, oppure in camicie volgarmente sgargianti e fiorite, il suo fisico pesante e muscoloso sfruttandone la carica magnetica. Le scene con Blanche sono ‘elettriche' perché "Brando possiede volgarità, crudeltà, sadismo e allo stesso tempo qualcosa di terribilmente attraente" (Kazan). Contrariamente al teatro, sono ancora una volta i primi piani a dare al personaggio un'accentuazione del suo lato infantile. La regia di Kazan ha però di straordinario in questo e in tutti i suoi film l'attenzione al ‘gioco di squadra'. Che Brando imponga la sua immagine (di cui resterà per anni prigioniero) su quella di tutti gli altri, è risultato non calcolato.
Lo schermo ha le sue predilezioni, e l'immaginario del pubblico fa il resto. Kazan non predilige nessuno, e dal quartetto d'attori trae il massimo, con la più rigorosa imparzialità, collocandoli entro una scenografia chiusa, ‘teatrale', oppressiva, con pochissimi esterni in studio, tutti anch'essi ‘teatrali'. Per tre film consecutivi e nell'intensissimo spazio di quattro anni, i nomi di Kazan e Brando sono legati tra loro strettamente. Col Tram Kazan contribuisce a fissarne l'immagine esteriore e ad assicurarne, da grande inventore di divi, uno strabiliante successo.
(Goffredo Fofi)

Il mio secondo film è stato Un tram che si chiama desiderio. Sebbene i censori hollywoodiani avessero indebolito il copione, togliendo alcune delle battute più sferzanti di Tennessee, ritengo che il film sia riuscito meglio dell'opera teatrale.
Vivien Leigh, che aveva interpretato il ruolo di Blanche nella produzione londinese, fu fatta arrivare dall'Inghilterra per il film, e per me lei era assolutamente perfetta per quella parte perché, per molti versi, lei era Blanche. Era di una bellezza memorabile, una delle bellissime dello schermo, ma era anche estremamente vulnerabile, e tutta la sua vita è stata molto simile a quella della farfalla ferita di Tennessee.
(Marlon Brando)

Proiezioni:
Domenica 7 agosto 2016
Piazza Maggiore
21.30
L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema
Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

Cartolina della serata

Tipo di File: PDF Dimensione: 167.41 Kb