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OMAGGIO A ENRICO GHEZZI

Jacopo Quadri, Luigi De Angelis e Piersandra Di Matteo (Associazione Ubu per Franco Quadri) consegnano il Premio Franco Quadri 2017 a Enrico Ghezzi. Sarà inoltre presente l’artista Marco Mazzoni, che ha realizzato il premio.
Queste le motivazioni del premio: “Critico cinematografico o ‘ri-autore’, come lui stesso si è definito, è artefice di un lungo ‘detour’ che attraversa il cinema, la filosofia, il teatro, la musica, la letteratura. Padre di programmi televisivi rivoluzionari per lo statuto di spettatore, sul finire degli anni Ottanta – nella pioniera Rai 3 diretta da Angelo Guglielmi – ha inventato linguaggi che hanno sabotato il meccanismo televisivo (da Blob a Schegge a Fuori Orario) facendo propria la ‘regola del gioco’ del montaggio analogico. Ha ideato architetture di festival che hanno scandito il passaggio tra il Novecento e il Duemila festeggiando il cinema come ‘magnifica ossessione’. E, soprattutto, ha fatto conoscere a generazioni di spettatori e artisti e critici l’unicità di autori ‘mai visti’, alimentando instancabilmente i nostri sogni notturni attraverso una galleria di specchi senza fine. Dobbiamo al Ghezzi ‘minatore’ la scoperta degli universi remoti di Paradžanov e Pelešjan, Wakamatsu e Kitano, Ioseliani e Tarr, Monteiro e Garrel. Al Ghezzi ‘captatore’, l’aver intercettato i mondi visionari e scomodi di Ciprì e Maresco e di Rezza e Mastrella, come di Alberto Grifi e Tonino De Bernardi. Al Ghezzi del teatro i cut dell’Otello televisivo di Carmelo Bene, come alcuni ispirati montaggi dagli spettacoli di Ronconi, e le maratone nelle connessioni tra teatro e cinema da Welles a Castellucci. Cartografo di atlanti che rigenerano la forza emotiva ed elettrica delle immagini, gli si riconosce un agire in armonia con le leggi della patafisica, proprie anche del Patalogo-Ubulibri – l’annuario dello spettacolo realizzato da Franco Quadri tra il 1979 e il 2009 – che ha potuto contare sulla sua collaborazione, negli anni Ottanta, ai nove volumi dedicati al cinema. Nell’assegnazione del Premio Franco Quadri a Enrico Ghezzi, l’Associazione vuole mettere al centro la funzione critica, indicando un cammino intuitivo, onnivoro e trasversale, capace di abbracciare in senso deuleziano derive e spaesamenti tra ‘paura e desiderio’, alla ricerca dell’enigma che, nel morso di un’arte radicale, ci tiene in vita. Con Ghezzi nel nome di Quadri si festeggia un vedere che
determina il nostro posto nel mondo”.

 

LA RICOTTA
(episodio di Ro.Go.Pa.G) (Italia/1963) di Pier Paolo Pasolini (35')
Soggetto e sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini. Fotografia: Tonino Delli Colli. Montaggio: Nino Baragli. Scenografia: Flavio Mogherini. Musica: Carlo Rustichelli. Interpreti: Orson Welles (il regista), Mario Cipriani (Stracci), Laura Betti (la star). Produzione: Alfredo Bini per Arco Film, Cineriz, Lyre Film.
Copia proveniente da Istituto Luce Cinecittà per concessione di Compass Film


“La società italiana era cambiata, cambiava: il solo modo di vedere in questo momento il sottoproletariato romano era di considerarlo come uno dei molteplici fenomeni del Terzo Mondo” (Pier Paolo Pasolini). Fame, passione e martirio di un povero generico, Stracci, che impersona un ladrone crocefisso sul set di un film su Cristo, diretto da un regista marxista (Orson Welles). Un apologo fulminante e bellissimo, un attacco frontale contro il fariseismo che gli costerà sequestri, tagli e una condanna per vilipendio della religione. (Roberto Chiesi)


TOBY DAMMIT
(episodio di Tre passi nel delirio) (Italia-Francia/1968) di Federico Fellini (48')
Soggetto
: dal racconto Non scommettere la testa col diavolo di Edgar Allan Poe. Sceneggiatura: Federico Fellini, Bernardino Zapponi. Fotografia: Giuseppe Rotunno. Montaggio: Ruggero Mastroianni. Scenografia: Piero Tosi. Musica: Nino Rota. Interpreti: Terence Stamp (Toby Dammit), Salvo Randone (padre Spagna), Antonia Pietrosi (l’attrice), Polidor (un vecchio attore), Milena Vukotic (intervistatrice). Produzione: Les Films Marceau-Cocinor, P.E.A. Produzioni Europee Associate.
Copia proveniente da Istituto Luce Cinecittà per concessione di Alberto Grimaldi

Il tema della morte entra con violenza nel cinema di Fellini (che non porterà mai a realizzazione il progetto del film sulla sua morte, il Mastorna) e, ben oltre il racconto di Poe Non scommettere la testa col diavolo, è di una visionarietà a-dialettica, assoluta, che affronta l’orrore della mutazione di un’intera società attraverso l’incubo dello spettacolo, di una ‘società dello spettacolo’ alienante ed estrema. Toby Dammit è un film-cerniera e di svolta, nel tema e nel linguaggio. Non si può analizzare l’opera di Fellini e la sua evoluzione senza tenerne conto. (Goffredo Fofi)


IL NUOVO MONDO
(episodio di Ro.Go.Pa.G) (Italia/1963) di Jean-Luc Godard (30')
Soggetto e sceneggiatura: Jean-Luc Godard. Fotografia: Jean Rabier. Montaggio: Agnès Guillemot. Interpreti: Jean-Marc Bory (il narratore), Alexandra Stewart (Alexandra), Jean-André Fieschi, Michel Dalahaye, Jean-Luc Godard. Produzione: Alfredo Bini per Arco Film, Cineriz, Lyre Film.
Copia proveniente da CSC − Cineteca Nazionale per concessione di Compass Film


Film di fantascienza intellettuale […]. La paura, lo sbalordimento, il mistero si intrecciano alla lucidità più totale in questa prefigurazione di un mondo in cui la ragione non detiene più il suo ruolo dominante, e in cui l’intellettuale deve assistere alla sua fine storica. Godard riprenderà il tema, ma capovolgendolo, in Alphaville, film su una futura società di cui questo Il nuovo mondo anticipa anche alcuni episodi […]. L’accostamento insolito di oggetti, le associazioni alogiche sono tipiche della poetica dada e surrealista e tutto il cortometraggio pare in realtà riferirsi all’‘avanguardia storica’ francese e alle sue esperienze cinematografiche. (Alberto Farassino)


COLPA DEL SOLE
(Italia/1950) di Alberto Moravia (6')
Soggetto: dalla novella La veranda di Alberto Moravia. Sceneggiatura: Alberto Moravia. Musica: Teo Usuelli. Interpreti: Strelsa Brown, Giancarlo Sbragia, Clotilde Scarpitta. Produzione: Marco Ferreri.
Copia proveniente da Cineteca Italiana di Milano


Cortometraggio del 1951, l’unica cosa filmata da Moravia. Era prodotto per un suo curioso tentativo di periodico cinematografico con novelle sue e di De Sica. Questo Colpa del sole è un incredibile concentrato disseccato di temi moraviani, delle parole di Moravia: noia, indifferenza. Sono pochissime battute di dialogo, una situazione semplicissima, speculare, due coppie: una che serve solo da schermo, e infatti è oltre una finestra. Situazione a metà tra il Buñuel di quegli anni, gli anni messicani e, in parte, Hitchcock. Buñuel/Hitchcock con due corpi strani, due facce tra lo sgradevole e il contemporaneo di oggi, o del mai contemporaneo.
(Enrico Ghezzi)

Introduce Enrico Ghezzi

Proiezioni:
Domenica 29 luglio 2018
Piazza Maggiore
21.45
L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema 2018
Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

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